Bel-Ami by Guy de Maupassant

Bel-Ami by Guy de Maupassant

autore:Guy de Maupassant [Maupassant, Guy de]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Istituto Geografico De Agostini
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


PARTE SECONDA

I

Georges Duroy aveva ripreso tutte le vecchie abitudini.

Sistemato adesso nell'appartamentino a terreno di Rue de

Constantinople, viveva saviamente, da uomo che sta preparandosi a una nuova esistenza. Anche le sue relazioni con la signora de Marelle avevano assunto un andazzo coniugale, come se volesse allenarsi al prossimo evento; e la sua amante, spesso meravigliata dal quieto trantran della loro unione, ripeteva ridendo: «Sei diventato un omino tutto casa più di mio marito. Quasi quasi non valeva la pena di cambiare.»

La signora Forestier non era ancora tornata. Indugiava a Cannes.

Georges ricevette una sua lettera che ne annunziava il ritorno soltanto per la metà d'aprile, senza un'allusione ai loro addii. Aspettò. Se lei pareva tergiversare, lui era decisissimo, ormai, a usar tutti i mezzi per sposarla.

Confidava nella propria stella, nella forza di seduzione di cui si sentiva dotato, forza vaga e irresistibile, capace di piegar qualsiasi donna.

Un breve biglietto lo avvertì che l'ora decisiva stava per scoccare.

Sono a Parigi. Venga a trovarmi.

Madeleine Forestier

Nient'altro. L'aveva ricevuto con la posta delle nove. Entrò da lei alle tre di quello stesso giorno. La signora Forestier gli porse le mani, sorridendo col suo bel sorriso gentile; e per qualche istante rimasero a guardarsi negli occhi.

«Com'è stato buono,» mormorò lei, «a venir laggiù in tremenda circostanza.»

«Qualunque cosa m'avesse ordinato,» rispose lui, «l'avrei fatta.»

Si sedettero. Lei chiese notizie dei Walter, di tutti i colleghi e del giornale. Ci aveva pensato spesso, al giornale.

«Ne sento molto la mancanza,» disse. «Molto. Ero diventata giornalista nell'animo. Cosa volete, è un mestiere che mi piace.»

Poi tacque. A lui parve di capire, d'intravedere nel sorriso di lei, nel tono della voce, nelle parole stesse una specie d'invito; e sebbene si fosse ripromesso di non precipitar le cose, balbettò:

«Ebbene... perché... perché non riprenderlo... quel mestiere... col...

col nome di Duroy?»

Bruscamente lei si rifece seria, e posandogli una mano sul braccio mormorò:

«Non parliamo per ora, di queste cose.»

Ma lui intuì che accettava e, caduto in ginocchio, le baciò appassionatamente le mani, barbugliando più volte di seguito: «Grazie, grazie, quanto l'amo!»

Lei si alzò. Si alzò anche lui, e s'accorse ch'era pallidissima. Capì allora di piacerle, forse da un pezzo; poiché si trovavano a faccia a faccia, se la strinse al petto, poi la baciò in fronte, un lungo bacio tenero e casto.

Dopo essersi liberata scivolandogli di fra le braccia, lei disse seria:

«Senta, mio caro, per il momento non ho ancora preso nessuna decisione.

Ma potrebbe anche essere un sì. Deve però promettermi di mantenere il più assoluto segreto finché io non la proscioglierò.»

Lui giurò e se n'andò col cuore traboccante di gioia.

Da allora fu molto discreto nelle visite, e non sollecitò mai un consenso più esplicito, anche perché il modo che aveva lei di parlar dell'avvenire, di dire «più in là», di far progetti che coinvolgevano entrambe le loro esistenze, costituiva una continua risposta, migliore e più delicata d'un'accettazione formale.

Duroy lavorava sodo, spendeva poco, cercava di raggranellar qualche soldo per non trovarsi all'asciutto al momento delle nozze; e quant'era stato prodigo prima, ora s'era fatto avaro.

Passò l'estate, poi



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.